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L’identità italiana e i simboli nazionali

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L’identità italiana e i simboli nazionali

Vivere in Italia e nel mondo

Vivere in Italia è un privilegio o costituisce una condizione di svantaggio?

Invitati a rispondere alla domanda “Nel complesso, pensi che vivere in Italia sia una fortuna o una sfortuna?”, i giovani hanno reagito in maniera nettamente positiva: oltre la metà (53,9%) ha detto che vivere in questo paese costituisce una fortuna, e un altro 13,9% dichiara che i vantaggi sono comunque maggiori degli svantaggi. Meno del 7% dei giovani intervistati ritiene che siano gli svantaggi a prevalere. Sono soprattutto i giovani del Centro e del Mezzogiorno a rendersi conto della loro buona sorte, mentre al Nord è più diffusa la percezione di una situazione in cui vantaggi e svantaggi si controbilanciano.

“Quanto ti senti orgoglioso di essere italiano?” I giovani non hanno dubbi: la maggioranza (54,3%) degli intervistati si dichiarano “molto” orgogliosi della loro identità nazionale; se si considerano anche gli “abbastanza” orgogliosi si sfiora la soglia del 90%. La forte somiglianza tra le due percentuali “estreme” relative alle domande sulla fortuna di vivere in Italia e l’orgoglio nazionale potrebbe fare pensare che le due dimensioni siano strettamente legate fra loro. In parte è così: più i giovani sono orgogliosi del loro paese, più sono persuasi di essere fortunati di viverci, e viceversa.

Ma ci sono anche altri fattori che influiscono, tant’è che le differenze territoriali, ad esempio, si amplificano: i “molto orgogliosi” sono più numerosi al Centro-Sud e nelle Isole, e le differenze rispetto al Nord sono più marcate rispetto alle risposte alla domanda sulla “fortuna” di vivere in Italia.

Le ragioni dell’orgoglio variano, in alcuni casi anche considerevolmente.

Posti di fronte a tre alternative – il patrimonio artistico e le bellezze naturali, il benessere economico e le libertà democratiche, la simpatia degli italiani e la loro capacita di arrangiarsi – gli intervistati hanno optato soprattutto per la prima, indicando nelle opere d’arte e nelle ricchezze ambientali del paese il massimo motivo di orgoglio. Dunque, la dimensione storico-culturale e ambientale è l’asse portante del sentimento nazionale, rispetto a quella politico-economica e a quella socio-relazionale. Si noti come il benessere economico e le libertà democratiche diminuiscano sensibilmente come ragione di orgoglio proprio nel Nord-ovest, mentre aumentino sensibilmente nel Nord-est. Allo stesso tempo, il “carattere” degli italiani stessi è visto come determinante soprattutto nelle regioni del Sud.

Inoltre, il profilo dei motivi di orgoglio cambia sensibilmente a secondo del grado di orgoglio avvertito dai giovani. Man mano che aumenta l’orgoglio, scema la centralità della dimensione storico-culturale (tendenzialmente rivolta al passato del paese) – che rimane comunque centrale in tutti i sottogruppi – e aumenta il ruolo delle dimensioni socio-relazionale e politico-economica. In altre parole, la grande maggioranza dei “poco orgogliosi” non scorge alcun motivo di orgoglio che non sia radicato nel passato del paese, mentre i più orgogliosi sono in grado di “vantarsi” anche di aspetti del presente.

I simboli dell’identità nazionale

La ricerca ha indagato anche sugli orientamenti dei giovani nei confronti di simboli dell’identità nazionale: l’inno nazionale, il Tricolore* e i “campioni” dell’italianità nel mondo. Il primo elemento indagato, dunque, è l’atteggiamento verso l’inno nazionale. Quasi l’80% degli intervistati prova una certa emozione quando sente suonare l’inno, e si tratta per lo più di un’emozione “forte” (45,3%). Meno del 2% dei giovani interpellati denuncia un “senso di fastidio”. Naturalmente, i più orgogliosi del loro paese sono anche i più propensi ad emozionarsi, così come lo sono i giovani che presentano orientamenti identificativi a livellonazionale. Inoltre, anche in relazione all’inno nazionale si rileva un più intenso sentimento nazionale al Centro e, soprattutto, nel Mezzogiorno. Il Tricolore rimane un simbolo di grande attualità: oltre l’80% dei giovani lo reputa “un simbolo di tutti gli italiani”, e solo un’esigua minoranzaritiene che sia “superato dai tempi”. Come per l’inno nazionale, il trasporto per la bandiera italiana è più pronunciato al Centro e nel Meridione, fra i più orgogliosi di essere italiani e fra coloro che hanno un riferimento nazionale nelle collettività di appartenenza.

Peraltro, la centralità della bandiera italiana emerge anche da un’altra domanda dell’indagine condotta dall’Istituto Cattaneo, in cui si chiedeva agli intervistati di indicare la bandiera in cui più si identificano (“Quale bandiera saresti più disposto ad esporre su uno zaino o sulla maglietta?”). Il Tricolore ha riscosso i consensi della maggioranza dei giovani (55,1%). Altre bandiere (come quelle regionali, se esistessero, delle Nazioni Unite, o anche quella della pace) richiamano percentuali relativamente basse. Colpisce, però, trovare un 6,1% di intervistati che si richiamano alla bandiera di un altro paese e che un giovane su sei si identifica soprattutto nella bandiera dell’Unione Europea.

Infine, si è chiesto agli intervistati di indicare, fra una lista di sette personaggi, quale “meglio rappresenti le caratteristiche dell’Italia”.

Roberto Benigni* è stato indicato come il personaggio più rappresentativo del nostro paese, anche se è stato scelto da una minoranza degli interpellati (29,1%). Al secondo posto è stata indicata Rita Levi Montalcini* (23,8%), ma qui pesano soprattutto i consensi delle giovani ragazze, le quali che mettono la Montalcini solo leggermente dietro a Benigni. Umberto Agnelli*, come imprenditore, raggiunge un discreto 14,3% di menzioni, in misura maggiore fra i maschi e Gino Strada* il 9,0% (ancora una volta con una leggera preferenza da parte dei maschi). Gli altri personaggi sottoposti agli intervistati si attestano intorno al 5-6%. E interessante notare come Benigni sia ritenuto meno rappresentativo (per quanto rimanga sempre il più rappresentativo rispetto agli altri personaggi) mano a mano che aumenta l’orgoglio nazionale fra i giovani; di converso, la Montalcini e Agnelli guadagnano “consensi” all’aumentare dell’orgoglio.

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